TERAPIA EMDR

L’EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari, Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è un metodo scoperto nel 1987 da Francine Shapiro e riconosciuto in ambito scientifico ed accademico. Oggi è considerato il trattamento principale per il Disturbo Post Traumatico da Stress (DSPT). È approvato dal nostro Ministero della Salute dal 2003 e, dal 2013, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Attualmente è un approccio terapeutico ampiamente usato anche per il trattamento di vari disturbi psicologici.

Un principio essenziale in grado di spiegare quanto accade durante l’applicazione dell’EMDR consiste nel considerare l’esistenza di un sistema innato fisiologicamente disposto ad elaborare le informazioni in un’ottica di autoguarigione.

Tale sistema è fisiologicamente orientato alla salute.

Secondo questa prospettiva il disturbo subentrerebbe quando questo sistema innato si blocca e l’evento traumatico rimane isolato dalla rete neurale non integrandosi al sistema innato che spinge ognuno di noi verso l’autoguarigione.

Nel caso che una persona viva un evento traumatico tale sistema innato di elaborazione delle informazioni potrebbe arrestarsi e, quindi, l’esperienza del trauma rimane irrisolta. Esperienze particolarmente stressanti possono rimanere congelati nel tempo nella rete neurale che è venuta a formarsi, incapaci di connettersi alle reti di memoria contenenti le informazioni adattive.
Queste situazioni di stress estremo provocano una sorta di corto circuito tale che i frammenti dell’esperienza traumatica (le immagini, le emozioni e le sensazioni corporee) vi rimangono rinchiusi.

 

Traumi con la “T” maiuscola e la “t” minuscola

Tutti noi siamo esposti alla possibilità di sperimentare traumi psicologici.
Esistono Traumi che si possono definire

1) con la “T” maiuscola che minacciano la nostra integrità come terremoti, incidenti stradali, aggressioni, stupri, suicidi, diagnosi sfavorevoli;
2) con la “t” minuscola che, anche se sembrano oggettivamente poco rilevanti, possono assumere un peso soprattutto se ripetute nel tempo o subiti in momenti di vulnerabilità o nell’infanzia.

È allora che trascuratezza, paure, abbandoni ed umiliazioni possono lasciare un segno modificando i nostri atteggiamenti ed emozioni come anche le relazioni con gli altri, ma, soprattutto, fissandosi indelebilmente in specifiche aree del cervello, come dimostrato da studi nel campo della neurobiologia.
In tutti i casi le sensazioni del trauma sono vive, sembra che l’evento sia appena accaduto anche se in realtà è avvenuto molti anni prima.
Gli strascichi più frequenti sono ansie, attacchi di panico, colpevolizzazioni, sensazioni di insicurezza e mancanza di autostima.

La Terapia EMDR è un metodo che, attraverso una serie di movimenti oculari di stimolazione bilaterale, viene riattivato il Sistema Innato di elaborazione delle informazioni che agevola il processo di desensibilizzazione e di rielaborazione dei ricordi traumatici.
Tali stimolazioni bilaterali oculari, effettuate dal terapeuta appositamente formato, favoriscono una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali e si basano su un processo neurofisiologico naturale.

Dopo alcune sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico perdono la loro carica emotiva negativa. Il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento. L’immagine cambia nei contenuti e nel modo in cui si presenta, i pensieri intrusivi in genere si attutiscono o spariscono, diventando più adattivi dal punto di vista terapeutico e le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità. L’elaborazione dell’esperienza traumatica che avviene con l’EMDR consente alla persona di cambiare prospettiva, cambiando le valutazioni cognitive su di sé, assimilando emozioni adeguate alla situazione oltre ad eliminare le reazioni fisiche. Questo permette, in ultima istanza, di adottare comportamenti più adattivi.

 

Dopo l’EMDR la persona ricorda ancora l’evento, ma sente che tutto ciò appartiene al passato, infatti i ricordi disturbanti, legati all’esperienza traumatica, si modificano. I pensieri intrusivi si attutiscono o spariscono come anche le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità.
Gli eventi traumatici perdono così l’iniziale impatto emotivo per venire trasformati in una risorsa positiva, preziosa per il benessere della persona.